Il mondo sta puntando a un obiettivo ambizioso: triplicare la capacità installata delle fonti rinnovabili entro il 2030.

Secondo il nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena), il fotovoltaico è l’unica tecnologia che sta seguendo la traiettoria necessaria per raggiungere questo traguardo.

Mentre l’eolico, sia terrestre che offshore, necessita di un’accelerazione significativa per allinearsi agli obiettivi fissati.

Il rapporto di Irena, intitolato Delivering on the UAE Consensus, monitora i progressi verso i due obiettivi chiave stabiliti al vertice sul clima CoP28: triplicare la capacità mondiale delle rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica.

La crescita del fotovoltaico si distingue nettamente, con nuove installazioni che potrebbero superare i 600 GW nel 2024, avvicinandosi così ai 5,5 TW necessari entro la fine del decennio.

 

L’importanza degli investimenti nelle rinnovabili e della geografia

Nonostante i progressi, ci sono ancora delle sfide importanti. Irena sottolinea che lo sviluppo delle energie rinnovabili è geograficamente sbilanciato: l’85% della capacità aggiunta nel 2023 è concentrata in Asia, Europa e Nord America, lasciando indietro regioni come l’Africa e molte economie emergenti.

Per raggiungere l’obiettivo globale di 11,2 TW di energia rinnovabile entro il 2030, saranno necessari investimenti annuali di circa 1.500 miliardi di dollari.

L’energia prodotta da fonti rinnovabili non è solo la scelta più sostenibile, ma anche la più conveniente: l’81% della nuova potenza rinnovabile del 2023 ha generato elettricità a costi inferiori rispetto ai combustibili fossili.

Questo rende ancora più urgente l’accelerazione delle tecnologie come l’eolico e il solare per colmare il divario rispetto ai target prefissati.

 

L’eolico: un’occasione da non perdere

Se il fotovoltaico sta dimostrando una significativa accelerazione, lo stesso non si può dire per l’energia eolica.

Per raggiungere i 3,5 TW previsti, l’eolico a terra dovrà triplicare le sue installazioni annue e quello offshore dovrà addirittura sestuplicarle.

Gli ostacoli principali includono tempi di autorizzazione troppo lunghi, mancanza di infrastrutture adeguate e carenza di manodopera qualificata.

Tuttavia, le opportunità nel settore sono enormi, anche per il mercato del lavoro: si stima che entro il 2030 ci saranno circa 30 milioni di posti di lavoro legati alle energie rinnovabili, con Cina, India e Africa tra i maggiori contributori.

Questa crescita non solo sostiene la transizione energetica, ma offre anche possibilità economiche in regioni che finora sono state meno coinvolte.

 

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