Steso finalmente, dopo alcune settimane di negoziazioni, un trattato formale, che delinea 18 politiche relativamente al clima e all’ecologia, alquanto audaci.

Accordo preso da 330 giovani delegati della Mock Cop 26 di 140 paesi. La Mock Cop 26 è una Conferenza internazionale sul clima di attivisti da tutto il mondo svolta online. Questa in assenza della Cop dell’Onu, che come sappiamo si terrà l’anno prossimo.

Martedì 1 dicembre è stata così inviata dai giovani attivisti una lettera aperta ai leader mondiali. In questa lettera si evidenziano “una serie di politiche climatiche realistiche da attuare, ma progressiste, incentrate sui giovani”.

Il Trattato è stato presentato a Nigel Topping, il “Campione di alto livello per il clima per la Cop26”. Nigel è stato nominato da Boris Johnson in vista della Conferenza che si terrà tra un anno a Glasgow. Questo per sollecitare i governi di tutto il mondo “ad aumentare l’ambizione e l’azione” durante tutto il periodo che precede la Cop26.

 

Il “trattato clima”

Sono cinque i temi discussi dal trattato. Nel trattato si parla di educazione al clima, giustizia climatica, salute e benessere, comunità resilienti al clima e obiettivi nazionali di riduzione del carbonio. Un vero team legale ha lavorato con i delegati per formalizzare le conclusioni dei lavori in un trattato. Questo per consentire ai paesi di adottare le richieste della Mock Cop26 e di trasformarle in legge. Al team legale hanno preso parte avvocati di ClientEarth e Cop26andbeyond.

I giovani attivisti nella lettera, rivolta ai leader mondiali, hanno voluto sottolineare come, nonostante sia sotto l’occhio di tutti l’emergenza sanitaria ed economica, anche la crisi climatica ed ecologica sia una vera emergenza. “Ogni momento di non azione peggiora molto la situazione per la nostra generazione”. E ancora nella lettera si legge “Non si può più ritardare l’azione” per questo “abbiamo organizzato la Cop dei giovani, siamo stanchi di promesse vuote sul clima”. In brevissimo tempo infatti sono riusciti ad organizzare una Cop capace di “riflettere il mandato dei giovani a costruire sistemi inclusivi ed equi”.

Così come i governi hanno messo a punto misure unilaterali e multilaterali urgenti per mitigare la minaccia del virus SarsCov2, i giovani attivisti ora chiedono “di intraprendere un’azione altrettanto urgente per fermare le minacce climatiche”.

 

Politiche da attuare per rispondere all’emergenza climatica

I giovani attivisti ritendono che “Se solo il Trattato Mock Cop26 fosse adottato, i governi si impegnerebbero a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi, in linea con la raccomandazione dell’Ipcc”. Inoltre “si impegnerebbero anche a una forte regolamentazione sulla qualità dell’aria, assicurandosi che le industrie inquinanti riducano significativamente le loro emissioni per garantire un’aria sicura e respirabile”.

Nel trattato si chiede ai governi nazionali di “garantire un’istruzione sul cambiamento climatico per i giovani a tutti i livelli”. Inoltre “di proteggere i diritti dei giovani attivisti per il clima e di includere i giovani nelle questioni decisionali relative all’emergenza climatica e alla crisi ecologica. Incluso l’invio di più rappresentanti dei giovani alla Cop26”.

Infine i giovani delegati hanno chiesto ai governi di “includere misure politiche per aiutare gli agricoltori ad abbandonare le pratiche dannose per il suolo, l’acqua e la biodiversità e che alimentano la deforestazione”. Insomma “una legge di vasta portata sull’ecocidio per criminalizzare la distruzione di massa e i danni all’ambiente causati dall’attività umana”.

Una nuova generazione che in poco tempo si organizza per non rimanere in silenzio davanti all’emergenza climatica e non solo.