Con gli ultimi rincari che sono avvenuti ad inizio mese, Francia e Spagna hanno chiesto delle variazioni radicali per il mercato energetico europeo. Questo non solo a tutela dei consumatori ma anche per evitare un ulteriore aumento dell’inflazione.

Ricordiamo che in Italia c’è stato un aumento del +29,8% sulla luce e +14,4% sul gas.

 

Il mercato energetico europeo

Quando è nato il mercato comune dell’energia? Nasce negli anni ’90 con l’obiettivo di liberalizzare l’accesso al mercato ai fornitori di energia. Le aspettative? Garantire una certa simmetria e armonizzazione i prezzi, lasciando quindi ai governi il controllo sul mix energetico nazionale.

 

Le richieste spagnole e francesi

In seguito al rialzo dei prezzi del gas, Francia e Spagna sono intervenute. Come ha detto Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese, “il mercato energetico dell’UE non è adatto a ciò che vogliamo raggiungere”.

Aggiungendo che “è tempo di dare un’occhiata al mercato europeo dell’energia, che ha un grande svantaggio: l’allineamento dei prezzi dell’elettricità con il prezzo del gas. La crisi è ingiusta, inefficiente e costosa per cittadini e imprese”.

Nadia Calviño, vice primo ministro spagnola, e Le Maire chiederanno alla Commissione europea una migliore regolamentazione delle scorte di gas naturale. Inoltre una riforma delle norme europee per ridurre la volatilità dei prezzi.

 

La Spagna e la sua strategia

La Spagna si era già mossa e aveva chiesto un cambiamento del sistema dei prezzi marginali dell’Unione, le tariffe infatti dovevo essere stabilite dai prezzi più alti che le reti nazionali erano disposte a pagare. Nel mese di settembre invece ha chiesto l’utilizzo di un approccio comune per gli acquisti di gas naturale. In questo modo si potevano contrastare il potere di mercato dei venditori e realizzare riserve strategiche.

Secondo Calvino “è essenziale che questo aumento dei prezzi all’ingrosso non sia completamente trasferito ai clienti e alle aziende e quindi dobbiamo usare tutti gli strumenti legali possibili per ridurre gli elementi della bolletta energetica”.

 

La Commissione europea e alcuni leader europei

Paolo Gentiloni, il commissario europeo per l’economia, dopo la riunione dell’Eurogruppo, ha annunciato che, Bruxelles presenterà a dicembre un pacchetto di politiche energetiche, volte a rivedere il ruolo del blocco nell’approvvigionamento di gas naturale. Inoltre rivedere le diverse opzioni per avere maggiore stoccaggio. “Le risposte politiche nazionali dovrebbero essere temporanee e mirate per rispettare il mercato unico e le regole sugli aiuti di Stato”.

Dopo gli aumenti dei prezzi di luce e gas, in diversi leader hanno chiesto di rivedere i piani di decarbonizzazione, che potrebbero far aumentare ulteriormente la pressione sulle famiglie.

A breve comunque la Commissione pubblicherà un documento dove stabilisce le varie opzioni che hanno i governi per affrontare la crisi.

Certo è che sono diverse le preoccupazioni per i vari governi europei ad oggi. Basti pensare al ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, che si è recato recentemente in Algeria. Paese che storicamente è il maggiore fornitore di gas per la Spagna. Il ministro si è assicurato sul fatto che la Spagna non abbia problemi in seguito alla chiusura di un gasdotto che passa per il Marocco.