Il recente Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA ha evidenziato risultati positivi, indicando un risparmio record di 3 miliardi di euro nella fattura energetica italiana del 2022. Questo notevole risultato è attribuibile agli interventi di efficientamento, che hanno ridotto le importazioni di petrolio e gas, abbattendo le emissioni di CO₂ di circa 6,5 milioni di tonnellate.
Tuttavia, nonostante i progressi, il cammino verso gli obiettivi dell’Unione Europea richiede un impegno più forte, con un ruolo centrale per l'”energy efficiency first”. Cosi la Direttiva sull’Efficienza Energetica (EED 3) ha stabilito obiettivi vincolanti per ridurre entro il 2030 il consumo energetico finale dell’UE dell’11,7% rispetto al 2020.
Le novità apportate dalla direttiva UE
Il presidente dell’ENEA, Gilberto Dialuce, ha sottolineato l’importanza della nuova direttiva UE 2023/1791. In particolare questa introduce il principio “energy efficiency first” e stabilisce un obiettivo vincolante di risparmio energetico dell’11,7% nel periodo 2021-2030 rispetto al 2020. Pertanto, introdurrà nuovi meccanismi per la definizione dei contributi nazionali, consentendo alla Commissione europea di apportare eventuali aggiustamenti.
Interventi di efficientamento
Le detrazioni fiscali hanno svolto un ruolo cruciale nei positivi risultati italiani sull’efficienza energetica. Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus hanno contribuito a un risparmio di 1,363 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, coprendo il 98,1% dell’obiettivo del 2023 del PNIEC. In aggiunta anche gli incentivi per la mobilità sostenibile e Certificati Bianchi hanno giocato ruoli significativi.
Nel settore delle costruzioni, il Superbonus ha incentivato 438.000 interventi con un investimento totale di 94 miliardi di euro entro il 31 ottobre 2023. L’Ecobonus ha contribuito a 6,4 milioni di interventi dal 2007, con un investimento complessivo di 60 miliardi di euro. Sebbene il numero di interventi sia leggermente diminuito nel 2022, la qualità è migliorata, in particolare nell’installazione di sistemi di riscaldamento più efficienti e nella sostituzione di serramenti.
Nell’industria, 392 aziende attive nel settore manifatturiero hanno infatti effettuato diagnosi energetiche, generando risparmi di energia primaria pari a 15,8 ktep e di energia finale pari a 3,3 ktep. Oltretutto con alcuni interventi identificati vengono ridotti ulteriormente i consumi energetici.
In conclusione, pur celebrando i successi attuali, l’ENEA sottolinea la necessità di un impegno continuo e di riforme strutturali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei in materia di efficienza energetica.
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