Vi siete mai chiesti che cosa siano e a che cosa servano gli eco-quartieri?
Ebbene gli eco-quartieri sono un modello per vivere in modo sostenibile, dove si raggiunge il massimo comfort per le persone, rispettando sempre l’ambiente.
Si tratta quindi di quartieri ecosostenibili, progettati e sviluppati secondi i principi dell’efficienza energetica, della sostenibilità e della qualità della vita. Un quartiere dove si punta a ridurre l’impatto ambientale, garantendo ai cittadini sempre il massimo comfort possibile.
In Italia, ma anche nel resto del mondo ne abbiamo alcuni esempi.
Gli eco-quartieri
Sicuramente per poter realizzare un eco-quartiere si necessitano dei cospicui investimenti inziali. L’investimento però sarà ripagato nel medio termine, grazie al possibile risparmio durante l’intero ciclo di vita degli edifici. In più solitamente gli eco-quartieri nascono come progetti di rigenerazione urbana, con la riqualificazione di intere aree/spazi dismessi. Insomma da essere un problema diventano una risorsa se non un modello da seguire.
Il duo benessere dell’uomo e rispetto dell’ambiente è alla base del progetto degli eco-quartieri. Possiamo dire che alcuni fattori sono una costante nel progetto di un eco-quartiere. Ad esempio il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’utilizzo di materiali sostenibili e naturali per costruire l’edificio, la riduzione del consumo del suolo e la valorizzazione delle aree verdi. Altri elementi sono il minor consumo idrico e l’attenta gestione dell’acqua, inserendo sistemi di recupero e riutilizzo; mobilità sostenibile; migliore gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni inquinanti.
Alcuni esempi in Italia
L’Italia, rispetto agli altri paesi europei, è indietro per quanto riguarda il tema degli eco-quartieri. Eppure si tratta di un tema particolarmente significativo nel nostro paese, vista l’elevata età media di città e fabbricati.
Nel nostro territorio abbiamo l’eco-quartiere a sud di Modena, l’Ecovillaggio Montale, che si sposa appieno con la filosofia dello sviluppo sostenibile, in quanto combina l’architettura, l’innovazione e il benessere delle persone.
Tutti gli stabilimenti sono realizzati secondo i principi dell’architettura sostenibile, facendo particolarmente attenzione all’illuminazione naturale, al corretto orientamento e agli ombreggiamenti. Sono dotati di sistemi per le energie rinnovabili, come fotovoltaico e solare termico e hanno molti spazi verdi.
Il parco Plinio a Roma, risulta essere un altro esempio, e nasce dalla riqualificazione di un’area urbana a sud-est della città. Il quartiere ha diversi servizi, soluzioni abitative differenti e integrate nel contesto, spazi per il tempo libero e luoghi di ritrovo. Tutto realizzato per sviluppare un ecosistema intelligente, con infrastrutture adeguate, tenendo conto della sostenibilità.
Da eco-quartiere a Smart City?
In un certo qual modo gli eco-quartieri sono una smart city in scala ridotta. Sicuramente sviluppare il progetto è molto più semplice, così come monitorare gli sviluppi e gestire flussi e connessioni presente tra le diverse parti del quartiere. Si tratta dunque di un’ottima occasione per sperimentare nuove strategie e modelli urbani, in modo da potere rendere le nostre città, un po’ alla volta, sempre più sostenibili e vivibili.
Ad oggi affrontare il problema dell’impatto ambientale delle città è fondamentale, soprattutto se pensiamo al fatto che la popolazione europea risiede per circa il 70% in città. Per tale motivo è importante sfruttare la possibilità offerta dagli eco-quartieri di realizzare piccole Smart City all’interno delle stesse città.