Qualche giorno fa si è conclusa a Milano la Pre COP26, l’ultima riunione ufficiale dei ministri del clima e
dell’energia prima della COP26 che si terrà a Glasgow, nella prima decade di novembre.

In questo incontro “informale” prima del vertice di Glasgow si è parlato di finanza climatica, stop alle fonti fossili e politiche climatiche globali.

Youth4Climate

Il Ministero della Transizione Ecologica dell’Italia ha ospitato una serie di eventi collegati chiamati All4Climate che si sono
svolte nell’ambito dell’Evento Youth4Climate.
Da questo evento, a cui hanno partecipato giovani attivisti per l’ambiente, prima tra tutti Greta Thunberg, sono emerse una serie di proposte.

Alok Sharma, presidente UK della COP26, ha dichiarato di essere rimasto profondamente colpito dalle proposte dei giovani.

Le decisioni assunte dai leader attuali saranno decisive per il futuro che delle nuove generazioni.
Per questo, al centro delle discussioni che hanno preceduto la pre-COP vi sono stati molti dei temi avanzati da questi giovani.

Aiutare i paesi poveri è la priorità

Durante la conferenza finale della pre COP26, Alok Sharma ha affermato che  tutti paesi concordano sulla necessità di aumentare i “Contributi Nazionali Volontari”, garantendo il fondo per il clima da 100 miliardi di dollari ai paesi in via di sviluppo.
Una delle richieste più pressanti arrivate dallo Youth4Climate, e anche uno degli elementi frenanti  dell’ambizione di Glasgow.
Vanessa Nakate, giovane attivista ugandese, infatti ha sottolineato la necessità di aiuti a fondo perduto, non prestiti.
L’Africa produce solo il 3% delle emissioni, ma è il continente che ne subisce più di ogni altro le conseguenze dei gas serra.
L’Italia ha annunciato che raddoppierà il suo contributo, anche se l’obiettivo generale è ancora molto lontano.
“In effetti – dice il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani – negli anni passati ognuno ha fatto ciò che ha voluto. Ma questa volta sono le nuove generazioni a pretendere che non siano prestiti. Diventa difficile barare”.

Il nostro, ad oggi è l’ultimo Paese nel G7 quanto a elargizioni. “Ho proposto di raddoppiare il nostro contributo e ne ho parlato anche ieri notte con il presidente del Consiglio Mario Draghi. L’annuncio ufficiale spetta a lui, ma sono fiducioso che entro Glasgow la decisione arriverà. Ormai non credo che possiamo sottrarci dal compiere un’azione di questo livello”, ha aggiunto Cingolani.

I risultati del vertice di Milano

Roberto Cingolani si dice ottimista e soddisfatto.
Tutti i Paesi, inclusi Cina e India,  hanno riconosciuto la necessità di accelerare per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento entro un grado e mezzo di temperatura, non due. Una differenza enorme.
La lotta ai cambiamenti climatici passa dalla lotta contro le diseguaglianze globali.

Frans Timmermans, vice-presidente della Commissione europea per il controllo della politica climatica UE, ha incitato tutti i paesi a pianificare le proprie politiche climatiche in vista dell’appuntamento di Glasgow .

Il braccio destro di Ursula von der Leyen riferendosi al destino del carbone e delle altre fossili dice : “Non c’è più futuro per l’industria delle centrali a carbone. Bisogna solo chiedersi quanto ci vorrà. Voi volete una data ma io non posso darvela. Ma sarei molto stupito se ci sarà ancora un numero sostanziale di imprese di estrazione del carbone oltre il 2040”