Vi siete mai chiesti se sia più conveniente utilizzare combustibile fossile o energia elettrica per il riscaldamento delle vostre abitazioni?
E avete mai considerato anche l’impatto ambientale che deriva dalla vostra scelta?
Visti i continui rincari delle nostre bollette, è difficile non chiedersi quale vettore energetico sia più conveniente usare per soddisfare i fabbisogni termici delle nostre abitazioni. Non credete?
Sicuramente dalla strategia energetica nazionale, ma anche regionale, si evince che l’obiettivo sia quello di incentivare lo sfruttamento dell’energia elettrica per usi finali. Questi incentivi sono sotto gli occhi di tutti, dalle detrazioni fiscali, ecobonus, superbonus al conto termico.
Ma secondo voi perché dobbiamo preferire l’energia elettrica al combustibile fossile?
L’energia elettrica come ben sappiamo è una fonte secondaria di energia, che deriva pertanto dalla trasformazione di energia da fonte primaria presente in natura. Attualmente però, il nostro sistema elettrico nazionale ha una potenza complessiva molto ridotta e pertanto la risorsa primaria è per lo più di tipo fossile.
Infatti il rendimento della nostra rete nazionale è pari al 46%. Cosa significa? Beh che per generare e veicolare l’energia elettrica dalle centrali presso le unità che si usano, oltre la metà dell’energia viene persa.
Perché preferire l’energia elettrica per il riscaldamento?
Visto il basso rendimento del nostro sistema perché dunque puntare sull’energia elettrica?
In tal caso è utile confrontare innanzitutto il costo dell’utilizzo dell’energia elettrica e del gas metano. Per semplicità considereremo un costo lordo unitario, pertanto per la luce un costo pari a € 0,30 al kWh e per il gas un costo pari a € 1,00 per ogni smc3.
Se valutiamo il tutto in termini di energia primaria, vediamo che 1 MWh di energia elettrica costa circa 1.600 € per ogni TEP e che 1 MWh di energia termica costa circa 1.200 €/TEP. L’utilizzo quindi dell’energia elettrica ha un costo superiore di immissione nell’unità d’uso.
I fattori però che incidono sulla nostra spesa sono in realtà molteplici. Tra questi abbiamo il fabbisogno dell’abitazione, la tecnologia impiantistica utilizzata e la capacità produttiva di energia elettrica in loco.
Cosa vuol dire? Per tutti i progetti di riqualificazione che per i nuovi progetti di edificazione, la determinazione di convenienza nella scelta del vettore energetico dipende da questi tre principali fattori. Innanzitutto dal contenimento o riduzione del fabbisogno termico, quindi riduzione delle dispersioni; dal rendimento dell’impianto in uso o previsto e dalla produzione locale di energia elettrica derivata da impianti a fonte rinnovabile, che riduce l’energia immessa dalla rete.
Concludiamo quindi che bisogna sempre valutare caso per caso nel rispetto di tali fattori. In generale però ci auspichiamo che il mercato si evolva e trovi un equilibrio per ridurre i costi dell’energia elettrica in modo da ricorrere sempre meno ai combustibili fossili.
Se intanto vuoi anche tu iniziare a ridurre la tua bolletta di energia elettrica e rispettare l’ambiente, puoi scegliere le nostre fonti rinnovabili. La nostra azienda offre tante soluzioni per soddisfare i bisogni del cliente. Non solo superbonus 110%, ma anche sconto in fattura del 50% e 65%.
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