Irena, l’agenzia internazionale per le energie rinnovabili, ha presentato durante il Berlin Energy Transition Dialogue(16-17 marzo 2021), un’anteprima del suo World Energy Transitions Outlook.

Il report indica le strategie globali verso emissioni zero entro il 2050 e apre la strada verso il rispetto degli accordi di Parigi sul clima.

Secondo questo report, le tecnologie per arrivare a emissioni zero nette nel 2050 sono già state sviluppate.

Queste tecnologie già verificate, assieme alle nuove che sono in fase di sviluppo, potranno essere utilizzate per contenere l’aumento della temperatura terrestre e quindi evitare la soglia irreversibile di riscaldamento globale.

Energie rinnovabili, idrogeno verde e bioenergia faranno da padrone nel mondo dell’energia nel prossimo futuro.

Soluzioni per arrivare ad emissioni zero entro il 2050

Secondo il World Energy Transitions Outlook di Irena, il 90% di tutte le soluzioni di decarbonizzazione entro il 2050 coinvolgeranno l’energia rinnovabile attraverso la fornitura diretta di energia a basso costo, efficienza energetica, elettrificazione alimentata da fonti rinnovabili nell’uso finale e idrogeno verde.

Il Carbon capture o Ccs (o, ancora, Ccus), ovvero le tecnologie di cattura e rimozione del carbonio, in combinazione con la bioenergia, forniranno le riduzioni di CO2 dell’ultimo miglio verso un sistema di energia ad emissioni zero nette.

Il report di Irena considera le tecnologie collaudate, così come le tecnologie che sono ancora in fase di sviluppo ma che potrebbero svolgere un ruolo significativo entro il 2050.

Bisogna innovare il sistema dei trasporti elettrificati e e-fuel, sviluppare processi di produzione nell’industria manifatturiera che migliorino la gestione energetica e riducano i consumi.

Idrogeno verde e elettrificazione dei trasporti

L’idrogeno verde nel 2050 sarà una delle principali fonti di elettricità, costituendo il 30% del consumo totale.
La bioenergia combinata con le tecnologie di rimozione del carbonio (BECCS) sarà sempre più importante per l’industria pesante, per riuscire a ottenere ’emissioni negative’ a fronte di limiti molto severi sulle emissioni di carbonio.

Le energie rinnovabili offshore come l’eolico galleggiante e le tecnologie emergenti per l’energia oceanica potrebbero sostenere uno sviluppo sostenibile a lungo termine.

Sarà nel settore dei trasporti che avverrà la più alta crescita dell’elettrificazione con un aumento di 30 volte.
L’elettrificazione diretta e indiretta dei trasporti produrrà circa il 70% delle riduzioni delle emissioni di carbonio.

La necessita di una accelerazione della transizione energetica

Per Francesco La Camera, Direttore Generale di Irena, “la finestra di opportunità per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi dell’Accordo di Parigi si sta chiudendo rapidamente. Le tendenze recenti mostrano che il divario tra dove siamo e dove dovremmo essere non sta diminuendo, ma aumentando. Stiamo andando nella direzione sbagliata. Abbiamo bisogno di una drastica accelerazione delle transizioni energetiche per fare un’inversione di tendenza significativa. Il tempo sarà la variabile più importante per misurare i nostri sforzi”.

“Sebbene il percorso sia scoraggiante, diversi elementi favorevoli possono renderlo realizzabile”, ha aggiunto La Camera. “Le principali economie che rappresentano oltre la metà delle emissioni globali di CO2 stanno diventando carbon neutral. Anche il capitale globale si sta muovendo. Vediamo mercati finanziari e investitori che spostano il capitale in asset sostenibili. Il Covid-19 ha evidenziato il costo di legare le economie ai combustibili fossili e ha confermato la resilienza delle energie rinnovabili. Mentre i governi pompano ingenti somme in salvataggi e piani di recupero, gli investimenti devono sostenere la transizione energetica. È tempo di agire e i Paesi possono aprire la strada con politiche per un sistema energetico sicuro per il clima, prospero e giusto, adatto per il 21esimo secolo”.

Tra gli altri dati del report: attuare la transizione energetica di cui ha bisogno il pianeta significherà rendere l’elettricità il principale vettore energetico nel 2050, con una capacità di energia rinnovabile che si espande di oltre dieci volte nello stesso periodo.

Il declino dei combustibili fossili sui mercati finanziari

Lo scenario che traccia il report Irena, grazie al raggiungimento degli obiettivi sul clima al 2050, vedrà triplicarsi il potere delle energie rinnovabili.

Inoltre si stima che l’uso di petrolio e carbone avranno una drastica riduzione, nel complesso i combustibili fossili  avranno un calo del 75%.
Il gas naturale nel 2050 sarà il combustibile fossile più utilizzato.

Questo cambiamento si riflette sui mercati finanziari, gli investimenti si stanno allontanando dai combustibili fossili, investendo in asset sostenibili come le energie rinnovabili.
Lo dimostra la quota dei titoli dell’energia fossile nell’indice S&P, scesa dal 13% di un decennio fa a meno del 3% di oggi. L’energia pulita, nello S&P, è in aumento del 138% nello stesso periodo di tempo.

Tuttavia, lo scenario di IRENA indica che sarà necessario reindirizzare investimenti significativi. Le principali economie hanno annunciato pacchetti di stimolo economico di circa $ 4,6 trilioni direttamente in settori rilevanti per la CO2 come agricoltura, industria, rifiuti, energia e trasporti, ma meno di $ 1,8 trilioni sono green.

Al contrario, gli investimenti nella transizione energetica dovranno aumentare del 30% rispetto agli investimenti pianificati per un totale di 131 trilioni di dollari da qui al 2050, corrispondenti a 4,4 trilioni di dollari in media ogni anno.
I benefici socio-economici saranno enormi, secondo il rapporto di Irena, per ogni milione di dollari di investimenti nella transizione triplicherà  i posti di lavoro rispetto ai combustibili fossili.