Il governo italiano ha destinato oltre 38 milioni di euro alle regioni per promuovere l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

L’iniziativa è parte di un piano più ampio per accelerare la transizione energetica e garantire la sicurezza energetica territoriale.

 

38 milioni di euro alle regioni: ecco i fondi per il sostegno al rinnovabile

L’annuncio è stato fatto dalla viceministra all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, Vannia Gava, in seguito alla Conferenza Unificata del 3 dicembre. In questa occasione, è stata sottolineata l’importanza di incentivare l’autoconsumo e i sistemi di accumulo, con l’obiettivo di sostenere le regioni nel raggiungimento di un’energia pulita.

In particolare, le risorse stanziate per il 2024 fanno parte di un fondo istituito presso il Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica).

Questo fondo, infatti, rappresenta uno strumento chiave non solo per supportare le Regioni nel raggiungimento degli obiettivi annuali di potenza installata, ma anche per ridurre l’impatto ambientale degli impianti e distribuire equamente gli impatti sul territorio.

 

Ripartizione dei Fondi: Lombardia, Puglia e Sicilia ai primi posti

Le risorse sono state ripartite tra le regioni seguendo diversi criteri. Ad esempio il livello di avanzamento negli obiettivi di energia rinnovabile, il grado di concentrazione territoriale degli impianti e l’impatto ambientale.

Lombardia, Puglia e Sicilia sono le regioni più finanziate con 3,5 milioni di euro ciascuna, seguite da Emilia-Romagna e Sardegna con 3,3 milioni, e Veneto con 3 milioni.

Le Regioni con minore ripartizione includono Valle d’Aosta, Molise e Liguria, con rispettivamente 300mila, 520mila e 550mila euro.

Questa distribuzione si collega al comma 1 del dl 181/2023, che prevede che una parte dei ricavi delle aste per le quote di emissione di CO2 venga destinata a un fondo. Questo per promuovere la decarbonizzazione, digitalizzare i processi autorizzativi e sviluppare infrastrutture per la rete energetica.

 

Prospettive e obiettivi futuri: una strategia basata su criteri specifici

Il decreto Mase, infatti, garantirà non solo la trasparenza, ma anche l’efficacia nell’assegnazione delle risorse. Tutto questo con l’obiettivo complessivo di stimolare in maniera concreta lo sviluppo sostenibile del territorio e facilitare l’adozione di soluzioni innovative.

Inoltre, questo investimento si inserisce chiaramente in un impegno pluriennale. Ma cosa prevede esattamente? Stanziamenti significativi, fino a 200 milioni di euro annui dal 2024 al 2032, volti a sostenere una transizione energetica equa e inclusiva per tutto il Paese.

 

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