Ad oggi il greenwashing è dappertutto, dall’industria automobilistica a quella alimentare, dalle pubblicità alle etichette.

L’Europa è molto attiva nel tutelare i consumatori che sono perennemente sotto la pressione di aziende che speculano sulla crisi ambientale. Troviamo infatti vari prodotti venduti come ecologici, quando invece le loro qualità ecologiche non sono dimostrate da dati o prove inoppugnabili.

Questo perché etichettare come “green” il proprio prodotto, che sia alimentare, detergente o di altro genere, consente alle aziende di incrementare il prezzo. In più se questo avviene senza che siano state fatte delle verifiche e conferme da parte di autorità terze, il risultato è un utilizzo fraudolento del marketing.

 

Il greenwashing e le autorità britanniche

Un esempio di greenwashing è il modello Nexo di Hyundai, lanciato nel 2019 nel Regno Unito. La sua pubblicità sottolineava come tale modello potesse purificare l’aria durante il movimento dell’auto. Addirittura 10.000 auto di questo modello potevano ridurre le emissioni di carbonio in una quantità equivalente pari a 60.000 alberi.

Nel giugno 2021 l’Advertising Standards Authority ha scoperto invece, come tale modello nella fase di filtraggio dell’aria in entrata, rilasciasse ancora sostanze inquinante, dovute all’usura di pneumatici e freni. La Nexo, venduta a più di 77 mila euro, pertanto non solo non purifica l’aria, ma contribuisce alle emissioni. Hyundai ha così sospeso ogni annuncio pubblicitario fuorviante.

Le aziende che utilizzano pubblicità ed etichettature “green” su prodotti che in realtà non lo sono, rischiano sanzioni civili pari al 10% del fatturato globale. Questo sempre a tutela dei consumatori.

La Competition and Markets Authority avrà un raggio di azione più ampio in modo da imporre sanzioni civili alle aziende, che diffonderanno informazioni ambientali fuorvianti.

L’Authority vigila non solo il settore delle automotive, ma anche quello del cibo, bevande, articoli per l’igiene della persona e della casa. La stessa Financial Conduct Authority sta lavorando ad un pacchetto di misure volte a contenere la pratica del greenwashing sia nel marketing che negli investimenti finanziari. In che modo? L’utilizzo di aggettivi quali “verde” o “sostenibile” sarà soggetto a maggiori restrizioni.

 

La Climat et résilience è entrata in vigore in Francia

In Francia la legge Climat et résilience è entrata in vigore all’inizio dell’anno e ha imposto alle aziende produttrici ed importatrici di fornire i dati relative alle caratteristiche ambientali dei prodotti venduti Oltralpe. Ad esempio come la durata dell’utilizzo dei materiali riciclati, la compostabilità, la riciclabilità.

Tutte le imprese che non si adegueranno alla normativa verranno sanzionate.

Per quanto riguarda i settori come abbigliamento, alimentazione ed elettronica, settori che producono grandi quantitativi di rifiuti, trascorso un periodo di prova di cinque anni, saranno soggetti all’etichettatura ambientale obbligatoria.

Termini inoltre come “rispettoso per l’ambiente” e “biodegradabile” saranno vietati in quanto si riferiscono ad una proprietà ambientale specifica. I prodotti ottenuti da materiale riciclato dovranno indicare con precisione la percentuale dei componenti ottenuto dalla circolarità dei materiali.

Tutte le società che vogliono presentare un prodotto a “carbone zero” o “100% compensato” saranno obbligate a descrivere dettagliatamente tutte le strategie messe in atto per evitare, ridurre e compensare le emissioni.

Fino a 100.000 euro in caso di infrazione, con un raddoppio in di recidività. Relativamente alle compensazioni delle emissioni, le aziende dovranno fornire i dettagli dei vari progetti nei quali sono impegnate. Ad esempio la piantagione di nuove foreste o finanziamento delle energie rinnovabili.

 

Le linee dell’Unione Europea

Da quest’anno le società quotate sui mercati regolamentati dall’Unione Europea sono soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). Questo le obbliga a fornire informazioni dettagliate su sostenibilità, trattamento dei dipendenti, diritti umani, lotta alla corruzione e inclusione nei CdA.

Questa iniziativa tutela chi investe nel mercato Esg. In questo modo l’investitore è certo di sostenere aziende che rispettano l’ambiente, società e governance. Le aziende dovranno rispettare standard di sostenibilità, verranno sottoposte a controlli più ferrei. Inoltre dovranno inserire nella loro rendicontazione gli impatti su ambiente, società e governance.