Sicuramente la transizione energetica messa in atto può far crescere l’economia mondiale del 2,4% rispetto alla crescita dei piani attuali.

Irene, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, prevede entro il 2050 la creazione di 122 milioni di posti di lavoro relativi all’energia. Una crescita che raddoppierebbe i posti attuali pari a 58 milioni.

Grazie all’energia rinnovabile si potranno realizzare più di un terzo di tutti i posti di lavoro nel settore energetico. Saranno impiegati più di 43 milioni di persone a livello mondiale.

 

La transizione energetica

Stando al “World energy transitions outlook” sarà un comparto in grado di incidere su tutte le economie. Sarà però necessario rivedere gli investimenti e apportare delle modifiche ai flussi di capitale.

Secondo Francesco La Camera, direttore generale di Irena “questo Outlook rappresenta una toolbox concreta e pratica per il ri-orientamento totale del sistema energetico globale. Scrive una storia energetica nuova e positiva mentre il settore sta compiendo una transizione dinamica”. Aggiungendo che “esiste consenso sul fatto che una transizione energetica basata sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie efficienti sia l’unico approccio percorribile per provare a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2050. E poiché risulta come l’unica opzione realistica per un mondo che protegge il clima, la visione di Irena si è imposta sulle altre”.

Concludendo che “la transizione energetica è un compito arduo, ma può portare nuove possibilità senza precedenti per rivitalizzare le economie e sollevare le persone dalla povertà. L’Outlook di Irena apporta un valore unico in quanto delinea anche i quadri politici e le strutture di finanziamento necessari per portare avanti una transizione che sia giusta e inclusiva. Ogni paese definirà ciò che è meglio per sé, ma collettivamente dobbiamo garantire che tutti i paesi e tutte le regioni possano beneficiare della transizione energetica globale per un mondo resiliente e più equo. Abbiamo il know-how, abbiamo gli strumenti, dobbiamo agire e dobbiamo farlo ora”.

 

Investimenti ed opportunità

Abbandonare il carbone e limitare gli investimenti in gas e petrolio, queste dovrebbero essere le priorità entro il 2050 per poter limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Necessarie anche innovative soluzioni tecnologiche e politiche.

Entro il 2050 dovrebbero essere investiti 33 trilioni di dollari in energie rinnovabili, efficienza ed innovazioni.

Se consideriamo gli effetti dell’inquinamento sulla nostra salute, il ritorno economico sarà sicuramente superiore. Certamente ogni dollaro investito nella transizione energetica porta benefici valutati tra i 2 e i 5,5 dollari.

Per il settore privato la transizione energetica costituisce una grande opportunità di business. Sposta il finanziamento dal capitale azionario al capitale di debito privato.

È chiaro che il finanziamento pubblico ha un ruolo fondamentale nella transizione energetica, così come le azioni politiche.

La collaborazione internale deve essere forte e produrre delle politiche congruenti all’obiettivo, solo in questo modo la transizione avrà luogo. In caso contrario, se non sarà gestita bene, sarà lenta e produrrà politiche inique.