Mercoledì 14 luglio la Commissione europea ha presentato una serie di proposte per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Proposte per rendere anche le politiche dell’UE in linea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra, almeno del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Secondo Frans Timmermans, il vicepresidente esecutivo dell’European Green Deal queste sono tutte proposte, grazie alle quali la transizione dell’Europa sarà verde, equa e competitiva.

Il Fit for 55 è il pacchetto di 13 proposte legislative volte a trasformare le politiche dell’UE. Relativamente a tematiche come il clima, l’energia, l’uso del suolo, i trasporti e la fiscalità. L’obbiettivo è garantire la riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. Raggiungere pertanto gli obiettivi concordati nella legge europea sul clima.

L’Europa al raggiungimento di questo obiettivo sarebbe il primo continente a impatto climatico zero. Un grosso traguardo con il Green Deal che diventa finalmente una realtà.

Fondamentale sarà il rafforzamento dell’Emissions Trading System (Sistema di scambio delle emissioni, ETS) e la sua applicazione a nuovi settori. Indispensabile anche l’utilizzo dell’energia rinnovabile, più investimenti in efficienza energetica e una celere diffusione di mezzi di trasporto a basse emissioni. Con le conseguenti infrastrutture per sostenerli.

 

Le proposte della Commissione europea

Tra le varie proposte della Commissione europea abbiamo l’ampliamento del raggio d’azione del sistema ETS. Un sistema che segue il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Negli ultimi anni ha infatti ridotto del 42,8% le emissioni delle industrie ad alta intensità energetica e della produzione di energia.

Con tale proposta la Commissione vuole abbassare il tetto complessivo delle emissioni, aumentare il suo tasso annuale di riduzione ed eliminare gradualmente le quote di emissione gratuite per l’aviazione. Inoltre includere per la prima volta le emissioni del trasporto marittimo nel sistema ETS dell’UE.

Tutti gli introiti ricavati devono essere spesi dagli stati membri in progetti connessi al clima e all’energia.

La rimozione del carbonio in atmosfera è una responsabilità degli stati membri. Entro il 2030 infatti devono raggiungere 310 milioni di tonnellate di CO2 assorbita dai pozzi naturali.

 

Verso la mobilità a zero emissioni

Chiaramente il tema delle emissioni nei trasporti è importante. Entro il 2030 le emissioni medie delle nuove auto devono scendere del 55% fino a zero emissioni entro il 2035.

Gli Stati membri dovranno investire sulle infrastrutture di ricarica, installando punti di ricarica a intervalli regolari sulle principali autostrade. Circa ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno.

La tassazione dei prodotti energetici deve essere allineata con le politiche energetiche e climatiche dell’UE.

Cosa vuol dire? Bisogna promuovere le tecnologie e rimuovere esenzioni e aliquote ridotte, che incentivano ancora l’uso dei combustibili fossili.

Infine il prezzo del carbonio sarà definito in base alle importazioni di prodotti selezionati, in modo da garantire che le riduzioni delle emissioni europee contribuiscano alla riduzione a livello mondiale, evitando la produzione ad alta intensità di carbonio nei paesi extra europei.

Per Timmermans “questo è il decennio della svolta nella lotta contro la crisi del clima e della biodiversità. L’Unione europea ha fissato obiettivi ambiziosi e da oggi un percorso per raggiungerli, che richiederà uno sforzo da parte di ogni stato membro in ogni settore”.

Infine Ursula on der Leyen ha spiegato che, sarà realizzato un fondo climatico sociale che sosterrà investimenti e innovazione.