L’energia elettrica prodotta dal nucleare risulta avere costi superiori rispetto a quella ottenuta dalle fonti rinnovabili tradizionali, come l’eolico e il fotovoltaico.

Nucleare e Small Modular Reactors

Oltre al nucleare, anche gli “Small Modular Reactors” (SMR), promossi in Italia, si rivelano meno convenienti rispetto alle rinnovabili.

Secondo l’analisi della coalizione 100% Rinnovabili Network, basata sui dati dell’International Energy Agency (IEA), i costi di generazione delle rinnovabili nell’Unione Europea saranno significativamente inferiori a quelli del nucleare per il 2023, 2030 e 2050.

Incremento dei costi del nucleare

Il report della banca d’affari Lazard evidenzia un aumento significativo dei costi del nucleare, cresciuti del 49% dal 2009 al 2024.

Al contrario, i costi di fotovoltaico ed eolico sono calati rispettivamente dell’83% e del 63% nello stesso periodo.

Esempi pratici di lievitazione dei costi includono i reattori AP1000 in Georgia, USA, e l’EPR di Flamanville in Francia, dove i consumi finali di costruzione sono risultati molto più elevati rispetto alle stime iniziali.

Questo scenario, unito alle difficoltà nel trovare soluzioni per lo stoccaggio delle scorie nucleari, rende il nucleare meno appetibile rispetto alle rinnovabili.

Critiche agli SMR e mancata competitività

Gli SMR, spesso presentati come una soluzione più economica, risultano in realtà più costosi.

La rassegna internazionale “The World Nuclear Industry – Status Report 2024” indica che i piccoli reattori modulari non riescono a sfruttare le economie di scala, con costi per unità di capacità installata superiori a quelli dei grandi reattori.

Un esempio è il progetto NuScale in Idaho (USA), dove i costi stimati sono più che raddoppiati in tre anni, passando da 58 $/MWh a 119 $/MWh.

Stime recenti fissano i costi di impianto degli SMR sopra i 10.000 $/kW, rendendoli nettamente non competitivi, specialmente in Italia, dove il valore soglia per la competitività del nucleare è stimato a 2.200 €/kW.