Lo afferma il Report dell’EHPA (European Heat Pump Association), la pubblicazione più completa finora sul mercato europeo delle pompe di calore.

Il rapporto include dati provenienti da 21 paesi europei e diverse statistiche nazionali, provenienti dai membri dell’EHPA, con una panoramica di ciascun mercato e dei suoi principali fattori di sviluppo.

Ciò include le tendenze industriali e tecniche, i quadri legislativi europei e nazionali e lo stato organizzativo di ciascun mercato.

Crescita del 25% delle vendite di pompe di calore

È la fine di un anno decisivo per la transizione energetica e il settore delle pompe di calore.

A causa della pandemia di Covid-19, nel 2020 il mercato ha visto solo una modesta crescita del 7% rispetto al 2019.

Nel 2021, i mercati delle pompe di calore hanno registrato una ripresa cruciale, crescendo in tutta Europa a una velocità senza precedenti.

L’opinione aggregata degli esperti del settore suggerisce un aumento del mercato di oltre il 25% e un volume totale delle vendite superando i 2 milioni di unità entro la fine dell’anno.

Sulla buona strada

 Questi ottimi risultati sono una buona base di partenza per la crescita necessaria, sulla strada per raggiungere gli obiettivi dell’UE su energia e clima.

Sulla base della strategia di integrazione dei sistemi 2019 della Commissione, oltre 50 milioni di pompe di calore sono necessarie entro il 2030.

Le vendite nel 2021 non solo mostrano che i mercati sono sulla strada giusta, ma anche che la

l’industria sta consegnando.

Le pompe di calore stanno rapidamente diventando la soluzione standard per i nuovi edifici.

Le tendenze che influenzano la crescita del mercato delle pompe di calore

Da un punto di vista tecnologico, la pompa di calore odierna può coprire un intervallo di temperatura più ampio. Funzionano ancora a -25°C e sempre più spesso forniscono acqua calda a 65°C in modo efficiente. Ciò consente la loro implementazione in una quota di edifici molto più ampia rispetto a un decennio fa. I sistemi ibridi abilitano le pompe di calore anche nel segmento delle ristrutturazioni.

La necessità di accelerare la transizione energetica anche nel settore del riscaldamento e raffrescamento sposta le pompe di calore al centro dell’attenzione dei policy makers. La legislazione approvata negli ultimi 8 anni è ora recepita in tutti gli Stati membri e inizia a mostrare effetti. Gli standard edilizi limitano la domanda massima di calore per m2, impongono l’integrazione delle energie rinnovabili e favoriscono gli edifici intelligenti. Ciò è spesso corroborato da sussidi istituzionali e finanziari che facilitano lo sviluppo del mercato come il nostro Superbonus 110%.

Numeri di vendita sempre più grandi e in crescita si traducono in costi inferiori. Le economie di scala si stanno materializzando a livello di componente e di prodotto. Il rapido calo dei costi di produzione degli impianti fotovoltaici influenza anche il mercato del riscaldamento: l’utilizzo di energia elettrica autoprodotta in combinazione con un sistema a pompa di calore fornisce una fonte energetica a bassissimo costo per gli edifici. Ulteriori vantaggi come i servizi di risposta alla domanda forniti alla rete (che potrebbero diventare un modello di business e fornire un reddito per i loro fornitori) sono all’orizzonte, ma non si sono ancora concretizzati.

La decarbonizzazione è una scelta possibile

Gli europei si spostano verso un riscaldamento pulito e a basse emissioni di carbonio.

Sebbene lo sviluppo sia positivo e disponiamo di tutte le tecnologie per decarbonizzare gli edifici europei, l’attenzione e l’ambizione della politica sono necessarie per garantire una crescita continua: abbiamo bisogno di impegno per l’elettrificazione del riscaldamento anche attraverso la progettazione della rete elettrica.

Tutti gli utenti finali dovrebbero avere il diritto a soluzioni di riscaldamento pulite e convenienti, che li rendano partner attivi nella transizione energetica, una transizione che non è un peso, ma una grande opportunità per le società europee.