L’Italia sta accelerando verso un futuro senza carbone, mettendo in atto un piano ambizioso per spegnere le ultime centrali che ancora utilizzano questo combustibile fossile.

Dopo un periodo di massimo utilizzo tra settembre 2022 e settembre 2023, resosi necessario per affrontare la crisi energetica causata dalla drastica riduzione delle esportazioni di gas russo, ora è giunto il momento di voltare pagina.

Infatti, il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), presentato a Bruxelles, traccia chiaramente la rotta per il phase out, ovvero lo spegnimento graduale delle centrali a carbone. Le prime a chiudere saranno la centrale Enel di Fusina, in Veneto, e l’impianto di La Spezia.

Inoltre, seguirà la chiusura della centrale di Monfalcone.

 

Una Roadmap per l’Abbandono del Carbone

Secondo il Pniec, il percorso di dismissione delle centrali a carbone continuerà nei prossimi anni, con la chiusura degli impianti di Civitavecchia, Brindisi, Sulcis e Fiume Santo.

In totale, si parla di circa 4.650 megawatt di potenza da dismettere. In particolare, la Sardegna rappresenta un caso speciale: qui il phase out sarà completato grazie a nuovi sviluppi nelle energie rinnovabili e a infrastrutture fondamentali come il Tyrrhenian Link e il Sacoi 3.

Questi collegamenti elettrici sottomarini, infatti, garantiranno la sicurezza della rete, permettendo alla Sardegna di abbandonare il carbone entro il 2028, anno in cui è previsto l’entrata in funzione dei nuovi cavi sottomarini.

 

Nuove Opportunità per i Siti Industriali

L’attenzione ora si sposta sugli impianti di Brindisi e Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia, che sono già quasi inattivi.

Il governo ha istituito comitati specifici per valutare il futuro di questi siti, con progetti innovativi in fase di studio.

30A Brindisi, ad esempio, emergono iniziative legate all’eolico offshore, sfruttando nuove opportunità offerte dal decreto energia 181 del 2023. Civitavecchia, invece, vede un mix di proposte che spaziano dalla logistica alla trasformazione delle strutture esistenti per scopi industriali. Con queste soluzioni, l’Italia si prepara non solo a dire addio al carbone, ma anche a trasformare queste aree in motori di sviluppo per il futuro.

 

L’Italia Scommette sulle Rinnovabili: Un Futuro più Verde

La chiusura delle centrali a carbone segna un capitolo cruciale nella transizione energetica italiana, ma è solo l’inizio. Il Paese sta puntando con decisione sulle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, per sostituire il carbone e garantire una produzione energetica sostenibile e sicura. In particolare, progetti come il Tyrrhenian Link e l’espansione dell’eolico offshore sono la chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e costruire un futuro più verde per le prossime generazioni.

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