La strategia Ue, presentata dalla Commissione europea, punta ad aumentare la capacità eolica offshore dell’Europa. Vuole quindi stimolare la crescita di un’energia più pulita, utilizzando energie rinnovabili offshore. Si parla di energia eolica offshore galleggiante, energia oceanica, compresi gli impianti che sfruttano il moto ondoso e le maree, gli impianti fotovoltaici galleggianti o l’uso di alghe per produrre biocarburanti. Una strategia quindi che per ottenere la neutralità climatica entro il 2050 si affida alle energie rinnovabili offshore.

In questo caso per la prima volta ci si prefigge anche un ambizioso obiettivo. Quale? Quello di diffondere le turbine eoliche offshore, sia a fondazione fissa che galleggiante, lì dove l’attività commerciale è a buon punto.

 

Obiettivi della Strategia UE 

Abbiamo visto che la strategia dell’UE prevede di aumentare la capacità dell’eolico in mare, passando quindi da 12 GW a 60 GW entro il 2030.

Entro il 2050 invece si punta a raggiungere 300 GW, alzando notevolmente l’asticella. Una quantità che la Commissione Europea vuole integrare con 40 GW ulteriori, provenienti dall’energia oceanica e da altre tecnologie emergenti. Quali? Il fotovoltaico galleggiante ad esempio e l’eolico. Tutti i vantaggi ricavati verrebbero redistribuiti alle regioni costiere e a tutta l’Unione Europa.

La Commissione UE infatti commenta in questo modo in una nota: “La crescita creerà nuove opportunità per l’industria, genererà posti di lavoro verdi in tutto il continente e rafforzerà la leadership mondiale dell’UE nel settore delle tecnologie energetiche offshore, assicurando inoltre la protezione dell’ambiente, della biodiversità e della pesca”.

 

Le opportunità per l’UE in termini climatici

Diverse sono le opportunità, in termini di sfida climatica, evidenziate dal Frans Timemrmans, il vicepresidente esecutivo, responsabile per il Green Deal europeo. “Con i nostri vasti bacini marittimi e la nostra leadership industriale”.

Della stessa opinione abbiamo la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, che evidenzia come la strategia europea delinea “una direzione chiara e un quadro stabile – fondamentali per le autorità pubbliche, gli investitori e gli sviluppatori del settore”. Aggiunge anche che l’UE può essere leader globale e“conseguire i nostri obiettivi in materia di clima, rispondere alla crescente domanda di energia elettrica e sostenere l’economia nella ripresa post-Covid”.

In che modo quindi attuare la strategia? L’esecutivo europeo incoraggerà la cooperazione transfrontaliera tra gli stati membri e la pianificazione a lungo termine. Il regolamento Ten-E per proporre un quadro per la pianificazione a lungo termine delle reti offshore sarà rivisto, in modo da coinvolgere le autorità di regolamentazione e gli stati membri di ciascun bacino marittimo. I piani quindi nazionali di gestione dello spazio marittimo dovranno integrare gli obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili offshore.

 

Investimenti nelle rinnovabili offshore

Gli investimenti che serviranno per attuare questa strategia saranno pari a 800 miliardi.

La Commissione UE infatti si impegna su diversi fronti:

  • rafforzare la catena di approvvigionamento migliorando la capacità produttiva e le infrastrutture portuali. Aumentare anche la disponibilità di manodopera qualificata. Una piattaforma sarà creata e dedicata alle energie rinnovabili offshore nell’ambito del Forum industriale per l’energia pulita, che riunisce tutti i soggetti coinvolti;
  • fornire un quadro giuridico chiaro ed efficace. La Commissione UE si propone di verificare l’efficacia nella diffusione delle rinnovabili offshore della disciplina in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia e della direttiva sulle energie rinnovabili;
  • consultare regolarmente una comunità di esperti provenienti dalle autorità pubbliche, dai portatori di interessi e dalla comunità scientifica per monitorare e analizzare gli impatti ambientali, sociali ed economici delle energie rinnovabili offshore sull’ambiente marino e sulle attività economiche che ne dipendono;
  • mobilitare tutti i fondi pertinenti a sostegno dello sviluppo del settore. A sostegno delle tecnologie meno mature ci saranno i fondi di Horizon Europe, che sostituirà il programma Horizon 2020.

Una strategia UE che punta sempre di più verso la transizione energetica europea.