Nei Paesi Bassi si trova un innovativo parco solare galleggiante che insegue i raggi del sole, assorbe la luce e la converte in energia.

Si chiama Proteus, l’isola circolare di pannelli solari, che galleggia sull’acqua e genera energia rinnovabile. Un progetto sviluppato dall’azienda portoghese Solaris Float.

Si tratta di un prototipo di fonte di energia che può essere installato sui laghi, bacini artificiali e nelle zone costiere, risolvendo così alcuni problemi che riscontra la tecnologia solare.

I parchi solari sono ormai sul mercato dal 2008, ma questo impianto fa qualcosa che nessuno dei suoi concorrenti riesce a fare.

Ebbene i suoi pannelli solari sono in grado di tracciare meticolosamente il sole, mentre attraversa il cielo, massimizzando così la resa energetica.

Questa elegante installazione dal color argento è stata selezionata ad inizio anno come finalista per l’European Inventor Award.

 

La capacità del parco solare galleggiante

Il nome Proteus, prende il nome da un dio del mare greco che predice il futuro. Si tratta di un parco solare circolare largo 38 metri, dotato di 180 pannelli a doppia faccia.

Il parco solare si trova sull’Oostvoornse Meer, un lago nel sud-ovest dei Paesi Bassi.

Nei giorni soleggiati, l’isola è in grado di produrre circa 73 kilowatt di energia.

Grazie ai suoi pannelli solari a due assi e all’esclusiva tecnologia di inseguimento del sole, il parco è in grado di generare il 40% di energia in più rispetto ai pannelli fissi presenti sulla terraferma.

Il sistema di raffreddamento ad acqua migliora la generazione di energia, inoltre un parco solare evita di occupare terreno prezioso. È la soluzione ideale per piccoli luoghi densamente popolati, come lo sono i Paesi Bassi ed il Giappone.

Uno studio dell’Università di Leida nei Paesi Bassi ha stimato che, i parchi solari necessitano di circa 40-50 volte l’area delle centrali a carbone e 90-100 volte la superficie necessaria ai fornitori di gas.

Posizionare pannelli solari sull’acqua può risolvere questi problemi di spazio, insieme alle preoccupazioni degli ambientalisti, secondo cui la costruzione di parchi solare ed eolici sulla terraferma sia una minaccia per gli habitat.

 

Le sfide di un parco solare sull’acqua

Quali sono gli ostacoli dei parchi solari galleggianti?

Innanzitutto bisogna dire che l’ambiente in cui si trovano è fondamentale, in particolare se installati su acqua salata corrosiva, devono essere più durevoli rispetto alle loro controparti terrestri.

Tale aspetto può far aumentare i costi di produzione ed installazione, oltre alla necessità di manutenzione.

Proteus ha dei materiali termoplastici che prevengono l’invecchiamento precoce, stando a quanto dichiarato dai loro sviluppatori.

In linea generale i parchi solari galleggiante dovrebbero essere installati anche in aree con maree più deboli e in condizioni meteorologiche migliori, limitando così il loro deterioramento.

I ricercatori stanno quindi continuando a sviluppare la tecnologia, migliorandone la resilienza e l’efficienza anno dopo anno.

 

Il potenziale del parco solare galleggiante

Il potenziale del parco solare galleggiante è eccezionale, in quanto in una buona posizione ed in condizioni normali, sette isole Proteus potrebbero generare fino a 2 GW all’anno, sufficiente ad alimentare 1,5 milioni di case.

Dal Giappone agli Stati Uniti, questa tecnologia è ormai in piena espansione in tutte le parti del mondo.

In meno di 4 anni dal 2014 al 2018 la capacità installata a livello mondiale è cresciuta di oltre 100 volte, passando da 10 MW a 1,1 GW.

Un’area sicuramente promettente è l’Asia, dove ad oggi l’interesse per tale tecnologia sta crescendo in modo esponenziale.

Tenendo in considerazione il fatto che 1 GW è sufficiente per alimentare 750.000 abitazioni, ci porta a pensare che tale sistema possa fornire energia a centinai di milioni di persone.

Pertanto nonostante il solare galleggiante comporti delle sfide, offre anche opportunità significative per l’espansione globale della capacità di energia solare.