Cosa sono i green jobs? 

Molte nazioni si sono impegnate ad eliminare le proprie emissioni sottoscrivendo gli Accordi di Parigi.

La transizione ecologica verso un pianeta più verde e pulito, richiederà soluzioni innovative in tutti i settori.
Obiettivi raggiungibili solo quadruplicando i posti di lavoro nel mondo delle energie rinnovabili, i cosiddetti green jobs, 42 milioni entro il 2050.

Dai tecnici di turbine eoliche fino alla bio edilizia, ecco alcuni green jobs che possono aiutarci a raggiungere un futuro a zero emissioni di carbonio.

Tecnici di turbine eoliche

Per rimanere entro gli accordi di Parigi, i progetti eolici dovranno aumentare di quasi 10 volte a livello globale entro il 2050.
Per il buon funzionamento delle più recenti turbine eoliche offshore, che costano centinaia di milioni di dollari ciascuna, i tecnici sono fondamentali.
L’energia eolica impiega attualmente 1,2 milioni di persone in tutto il mondo, compresi i tecnici delle turbine eoliche.

Negli USA, il tecnico eolico sarà tra i green jobs in più rapida crescita dal 2019 al 2029.

Installatori di pannelli fotovoltaici

Il solare sarà sicuramente il principale motore della crescita delle energie rinnovabili fino al 2040.

Gli installatori di pannelli fotovoltaici assemblano, installano e mantengono i sistemi solari.
Entro il 2050, si stima che l’occupazione solare potrebbe aumentare a livello globale del 63%, quasi 19 milioni di posti di lavoro.

Energy Manager

La figura dell’Energy Manager in Italia è stata istituzionalizzata negli anni ‘80, ed ha acquisito nel tempo sempre più peso.
Nelle aziende si occupano di trovare le giuste soluzioni per ridurre al minimo gli sprechi di energia, razionalizzando i processi per garantire il risparmio energetico ed economico.
Per le aziende “energivore” ovvero che hanno un consumo particolarmente elevato di energia, è obbligatorio nominare un Energy Manager all’interno dell’organico.

Lavoratori di veicoli elettrici

I trasporti creano oltre il 15% delle emissioni globali. In alcune delle principali economie, le emissioni del settore superano quelle della generazione di elettricità.

Secondo un’analisi delle politiche climatiche globali di Morgan Bazilian e Dolf Gielen in The Conversation, per raggiungere l’obiettivo di Parigi, l’uso dei veicoli elettrici dovrebbe aumentare rapidamente, dai 10 milioni di veicoli elettrici attuali a più di 1,5 miliardi entro il 2050.

Secondo l’ONU e l’Organizzazione internazionale del lavoro, realizzando entro il 2030 almeno il 50% di produzione di veicoli elettrici, si aggiungerebbero 10 milioni di posti di lavoro netti in tutta l’economia mondiale.
Ciò include tutti i lavori dell’indotto che ne conseguono: lavori agli impianti di assemblaggio di veicoli elettrici, produzione di batterie e formazione sulla manutenzione dei veicoli elettrici.

Nuovi progettisti e ingegneri di materie plastiche

La nostra ossessione per la plastica sta aggravando la crisi climatica. Le emissioni annuali derivanti dalla produzione e dall’incenerimento della plastica potrebbero superare i 2,75 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2050.

Secondo il progetto New Plastics Economy, una collaborazione tra più di 1.000 governi, ONG, università e imprese, dobbiamo ridurre drasticamente l’utilizzo di plastica non necessaria e ripensare completamente i prodotti in plastica che rimangono indispensabili.

Per raggiungere questi obiettivi, dovremo riutilizzare, riciclare e riparare invece di produrre e gettare via secondo i principi dell’economia circolare.
Questo modello potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 25%, con un nuovo modello di plastica che aggiunge 541.000-795.000 posti di lavoro in diversi settori, tra cui produzione, raccolta, riciclaggio e consegna.

I lavori chiave includono ingegneri impiegati nella ricerca e innovazione, esperti di approvvigionamento che possono sviluppare e procurarsi imballaggi riciclati al 100%, esperti nella gestione dei rifiuti post-consumo e responsabili della commercializzazione che sovrintendono al lancio di nuovi prodotti.

Ispettori degli incendi boschivi e specialisti della prevenzione

Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, non dobbiamo solo passare all’energia pulita, ma dobbiamo anche limitare altre fonti di emissioni legate al riscaldamento della Terra.

La stagione degli incendi boschivi negli ultimi 40 anni si è allungata nel 25% dei paesi mondiali. Ci sono zone, come la California ad esempio, dove purtroppo gli incendi si verificano quasi tutto l’anno.

Un incendio non solo ha un potere distruttivo per boschi e abitazioni, rilascia anche gas serra nell’aria a causa della CO2 immagazzinata negli alberi e nella vegetazione.

Il ruolo degli specialisti della prevenzione degli incendi e dei vigili del fuoco è fondamentali per promuovere ecosistemi sani e ridurre al minimo la perdita di vite umane e di proprietà, garantendo allo stesso tempo che l’aria sia pulita dalla fuliggine.
Si prevede che il numero di ispettori degli incendi boschivi e di specialisti della prevenzione aumenterà del 24% dal 2019 al 2029.

 

Esperto di bioedilizia

Tra i green jobs  in crescita nel campo della Green Economy ci sono gli esperti di architettura ed edilizia a impatto zero.
Questi “architetti green” si occupano dei progetti delle aree verdi delle città o di vasti giardini, grazie alla loro esperienza nel campo dell’edilizia e dell’ecologia e della paesaggistica.
Le Case Ecologiche, o case passive, sono il pezzo forte della Bioedilizia,  vengono progettate con strategie strutturali volte al risparmio e all’autosufficienza energetica, utilizzando materiali biocompatibili come il legno lamellare.