Le auto elettriche supereranno il 50% delle vendite totali entro il 2033

Fino a qualche anno fa le auto elettriche erano considerate molto costose e di esclusivo appannaggio di ricchi ambientalisti.
Attualmente, grazie agli incentivi statali e alle formule di acquisto innovative, le auto elettriche sono accessibili ad un più ampio bacino di automobilisti.
L’autonomia delle auto elettriche attualmente sul mercato è paragonabile a quelle delle comuni vetture termiche, un altro motivo che rende l’auto elettrica una scelta appetibile.

Secondo una recente analisi di Rystad Energy che riguarda le cosiddette BEV (Battery electric vehicle), le automobili 100% elettriche da ricaricare alla presa di corrente, stima che nel biennio 2021-22, le vendite mondiali di nuove auto elettriche saranno il 6-7% del totale (4,6% circa lo scorso anno), nel 2025 saliranno intorno al 15%  e fino ad arrivare progressivamente sopra il 50% verso il 2033.

In percentuale, il mercato europeo sarà alla testa delle transizione verso le auto elettriche, con una quota del 10% delle vendite già nel 2021, che raddoppierà intorno al 2025.

Auto elettriche e domanda di batterie al litio

Questa crescita progressiva della vendita di auto elettriche sarà il principale fattore a far decollare la domanda globale di batterie impiegate nei trasporti.

Secondo Rystad, la domanda totale di batterie nel settore trasporti avrà una crescita media annua del 15% nel periodo 2020-2050.

La domanda di batterie toccherà 1 TWh già nel 2024 (nel 2020: 0,23 TWh). Poi supererà 4 TWh nel 2030 e 10 TWh nel 2040.

Sul fronte costi delle batterie delle auto elettriche, nel 2020 si aggirano in media a 146$ per kWh.

Secondo gli analisti di Rystad  il prezzo è destinato a scendere molto nei prossimi anni, grazie a diversi fattori, tra cui: tecnologia migliorata, riduzione dei consumi energetici nei processi produttivi, maggiore integrazione verticale delle industrie del settore con relativo risparmio di costi.

Auto elettriche come ricaricarle a casa

L’interesse per le auto elettriche è alimentato anche dalla prospettiva di non dipendere più dal costo del petrolio per effettuare il pieno di carburante.
Tuttavia, bisogna valutare il costo di ricarica delle batterie delle auto elettriche prima di fare un cambiamento così radicale.

Il modo più conveniente per ricaricare le batterie è a casa, nell’ipotesi di un costo medio dell’energia di 0,20-0,25€/kWh e una batteria di 40Kwh, si spenderanno circa 8-9 per un pieno con un’autonomia di circa 270 km.

Per chi ha un impianto fotovoltaico, la spesa è ulteriormente ridotta, grazie all’utilizzo dell’energia “autoprodotta” durante il giorno.

Per la ricarica domestica è consigliabile valutare l’acquisto di una “wall-box“, un dispositivo in grado di gestire in modo intelligente il rifornimento dell’auto elettrica, tenendo conto dei carichi elettrici domestici, la produzione del fotovoltaico, etc.

I tempi di ricarica a casa con un contratto da 3,3 Kw di potenza impegnata sono molto lunghi. Quindi se non si possiede un impianto fotovoltaico, si consiglia di effettuare i rifornimenti nelle ore notturne quando le altre utenze domestiche sono spente.

Colonnine di ricarica pubbliche

Se non si vive in condominio e non è possibile installare un dispositivo per ricarica casalinga, oppure quando si pianificano viaggi lunghi, sarà necessario usufruire delle colonnine di ricarica pubbliche per caricare l’auto elettrica.

Bisognerà pianificare delle soste in anticipo in base all’energia residua della batteria e ai chilometri che si intendono percorrere.

Individuata la stazione di ricarica prescelta, andrà abilitato il pagamento tramite l’app o la scheda di ricarica (rfid) messa a disposizione dalla compagnia elettrica e a quel punto si potrà connettere il cavo con la vettura.

Tramite l’app sarà possibile verificare lo stato di ricarica così da sapere anche da remoto quando si potrà tornare alla guida della propria vettura.

In Italia, a dicembre 2020, secondo l’ultimo rapporto di Motus-E, le infrastrutture (o stazioni) di ricarica sono passate da 7.203 di febbraio 2020 a 9.709 (+2.506 unità, +35%), mentre i punti di ricarica da 13.721 a 19.324 (+5.602 unità, +41%).

Secondo una ricognizione di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sui sistemi di ricarica per le BEV, l’offerta di dispositivi pubblici per la ricarica può essere suddivisa in 4 segmenti di ricarica:

  • lenta (wallbox domestica fino a 7,4 kW);
  • accelerata  fino a 22 kW;
  • veloce fino a 50 kW;
  • ultra-veloce sopra 50 kW fino a un massimo di 350 kW di potenza.

Il costo della ricarica varia in base al modello di business del distributore.
Per le colonnine pubbliche al momento esistono tre diverse tipologie di tariffazione: in base al consumo (€/kWh), in base al tempo di sosta (€/minuto) ma anche gratuita.