L’emergenza sanitaria, che l’intero mondo sta combattendo, ha messo a dura prova diversi settori, tra cui il fotovoltaico. Attualmente abbiamo un’Europa colpita da una seconda e terza ondata, ma anche gli atri paesi stanno ancora combattendo il Covid-19.

Si prevede però che nell’era post-pandemia, il fotovoltaico si riprenderà e i prezzi scenderanno lungo la catena di approvvigionamento, con una conseguente crescita della domanda.

Ad ogni modo ad oggi la domanda globale sembra in grande ripresa. Si prevede che la Cina dominerà il 31% della quota di mercato globale. L’Europa e gli Stati Uniti continueranno a guidare la crescita della domanda, rispettivamente con il 19% e il 15% del mercato. Il mercato indiano, duramente colpito, dovrebbe riprendersi già quest’anno dal crollo del Covid-19. Anche la domanda in Medio Oriente e in America Latina è in crescita.

 

La crisi del settore fotovoltaico

Diverse sono state le manovre da parte dei governi di fronte alla crisi, in molti hanno posticipato le scadenze per la connessione alla rete o le scadenze delle aste, per ridurre al minimo gli impatti sul settore delle energie rinnovabili.

Alla crisi si sono aggiunti anche gli aumenti dei prezzi, causati dagli incidenti alle fabbriche di silicio e dagli aumenti dei prezzi dei moduli, causati dalla carenza del vetro delle celle fotovoltaiche. Conseguentemente i fornitori hanno rinviato i progetti per evitare costi aggiuntivi sostenuti dall’aumento dei prezzi dei moduli. E nel mentre i prezzi del vetro salivano alle stelle, i produttori dei moduli hanno rinegoziato i termini per gli ordini firmati a prezzi più bassi, posticipando così la consegna.

 

La ripresa del settore

Quest’anno i mercati europei e statunitensi brilleranno e cresceranno. L’India è destinata a riprendersi, anche il Medio Oriente e l’America Latina vedranno una forte crescita della domanda del fotovoltaico, trainata dalle utilities.

Nel complesso la domanda del fotovoltaico nei mercati non cinesi sarà maggiore rispetto al 2020.  La domanda quest’anno raggiungerà i 99,2 GW, con Stati Uniti, Europa e India che contribuiranno rispettivamente con 22 GW, 26,7 GW e 9 GW.

Alcuni produttori in Europa e negli Stati Uniti posticiperanno i progetti alla prima metà del 2021, in previsione del calo dei prezzi dei moduli. Tra i progetti rinviati da Covid-19 abbiamo quelli sui tetti C&I statunitensi. Considerando l’esito delle elezioni statunitensi, quest’anno non ci sarà un impatto immediato sulla domanda del fotovoltaico, dato che la maggior parte dei progetti è già pianificata. Con Biden le prospettive di crescita a lungo termine degli Stati Uniti sono nel complesso ottimistiche.

Paesi europei come Germania, Paesi Bassi e Svezia hanno allentato i tempi per la costruzione dei sistemi solari e quindi la maggior parte dei progetti sarà commissionata nella prima metà del 2021.

In Medio Oriente è probabile che gli Emirati Arabi Uniti completino la costruzione di un impianto fotovoltaico da 900 MW su scala industriale, durante la prima metà del 2021. Insieme ad altri fattori, la forte domanda persisterà nella seconda metà di quest’anno fino alla prima metà del prossimo anno.

I progetti di grid parity della Cina e l’alta stagione tradizionale dei mercati esteri guideranno la crescita solare nella seconda metà dell’anno, con una domanda che raggiungerà un picco negli ultimi tre mesi.

Infine prevediamo significative riduzioni dei costi per la progettazione dei pannelli solari, che continueranno a guidare la crescita delle energie rinnovabili. Un settore sempre più in crescita, che porterà ad una reale transizione energetica.