L’impatto della Direttiva Case Green si fa sentire in modo positivo nel settore bancario, evidenziando l’importanza delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Gli edifici green sono alla base del Green Asset Ratio (GAR) nelle principali banche italiane, rappresentando la principale attività “sostenibile” per gli istituti di credito.
L’importanza dell’efficienza energetica
I prestiti garantiti da immobili residenziali rappresentano circa il 90% del totale utilizzato dalle banche per il GAR. Di questi, la maggior parte (66%) è già in linea con le regole europee per la finanza verde. Uno studio evidenzia che un processo di efficientamento degli immobili è già in atto in Italia, ma c’è ancora molto da fare. Le banche giocano un ruolo fondamentale nel canalizzare i flussi finanziari verso progetti e immobili sostenibili e nella riqualificazione energetica. È necessario un intervento statale incisivo con politiche e incentivi mirati, che si integrino sinergicamente con il sistema bancario, per raggiungere gli obiettivi della Direttiva Case Green dell’Unione Europea.
Lo Stato degli edifici italiani e le prospettive future
Attualmente, solo il 4% degli immobili residenziali italiani è in classe energetica A. Tuttavia, questa percentuale cresce significativamente nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni, dove oltre il 90% degli immobili è in classe A. Il percorso verso l’efficienza energetica necessita di incentivi governativi e misure di politica monetaria.
CRIF ha elaborato tre scenari distinti che considerano l’evoluzione delle classi energetiche degli immobili residenziali in Italia entro il 2050.
Scenari per l’efficienza energetica:
- Avverso: La riduzione degli immobili in classe G sarà limitata, rappresentando il 34% nel 2030 e il 29% nel 2050, mentre la quota della classe A migliorerà lentamente.
- Intermedio: Prevede moderati sforzi per migliorare l’efficienza energetica, con una riduzione degli immobili di classe G al 13% e un aumento degli immobili di classe A al 31% entro il 2050.
- Ottimistico: In questo contesto, la finanza verde avrà un ruolo crescente, con i mutui green che potrebbero rappresentare dal 24% al 30% del mercato nel 2030 e oltre il 50% nel 2050. I finanziamenti per la ristrutturazione green potrebbero aumentare fino a rappresentare dal 30% al 40% nel 2030 e circa il 70% nel 2050. Si prevede una riduzione degli immobili in classe G al 26% entro il 2030 e al 7% entro il 2050, con un aumento significativo degli immobili in classe A al 14% entro il 2030 e al 37% entro il 2050.
Questi scenari delineano un futuro in cui le rinnovabili e l’efficienza energetica giocano un ruolo chiave nel settore bancario, promuovendo la sostenibilità e contribuendo a un’economia a basse emissioni di carbonio.
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